Cosa vedere a Firenze in due giorni
I luoghi da visitare assolutamente nella città toscana La penisola italiana offre ai suoi visitatori l’occasione di...
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Qui, nel Ventesimo secolo l’artista e designer Tomaso Buzzi vi costruì una città-teatro come interpretazione personale del concetto di “città ideale” dove potersi sentire un uomo libero a tutti gli effetti. Raggiunta la Scarzuola, ci si trova di fronte a un antro scavato nella roccia dove, secondo le cronache medievali, si racconta che San Francesco abbia fatto sgorgare una fontana dopo aver piantato una rosa e un alloro. A questo punto si è posti dinanzi a tre porte: la porta della Mater Amoris che conduce a Cupido; la porta della Gloria Dei che conduce al divino; la porta della Gloria Mundi che riporta invece al punto di partenza. Entrando all’interno della città-teatro che Buzzi lasciò volontariamente incompiuta, si ha l’impressione di trovarsi in un labirinto formato per lo più da scale e scalette di diverse dimensioni, monumenti, statue verdi e alcune sproporzioni volute dall’artista per creare un contrasto tra la città sacra data dal convento Francescano e la città profana progettata e costruita in stile buzziano.
Una città da non perdere è sicuramente Perugia, capoluogo della regione, fondata dagli Etruschi nel VI secolo a.C. e rinomata per aver fondato la prima Università Italiana per stranieri. Uno degli edifici più iconici della città è il Palazzo dei Priori costruito tra il 1293 ed il 1297, dove, sulla facciata esterna, si possono ammirare due statue in bronzo che ritraggono un Grifo perugino e un Leone guelfo. Le catene poste sul portale del Palazzo sono quelle rimosse dai Perugini dalle porte di Siena successivamente alla battaglia di Torrita.
Per tornare in mezzo al verde, a pochi chilometri da Todi, dobbiamo recarci a Monte Castello di Vibio: uno dei borghi più belli d’Italia. Verso la fine del ‘700, Monte Castello venne nominato “capocantone” (termine attribuito a tutti i luoghi con una posizione strategica sia dal punto di vista amministrativo che militare). Per aumentare il prestigio della città, diverse famiglie del luogo decisero di costruirvi il Teatro della Concordia riproducendo una miniatura dei grandi teatri italiani (conta difatti 99 posti). Il nome del teatro nasce dalla decorazione del palco centrale che rappresenta due mani che si stringono tra loro, simbolo della concordia. Concludendo, possiamo dire che ciò che rende speciale questa regione non è solamente il suo patrimonio artistico e storico, ma anche il contrasto tra i centri urbani spesso molto grandi e trafficati e i paesi circostanti totalmente immersi nella natura.